Jimmy Eat World – Blister (single)

Ieri si celebrava il ventesimo anniversario dell’uscita di Clarity, una pietra miliare della musica emo e ritenuto da molti il miglior album dei JEW. Ho pensato di festeggiarlo con Blister, uno dei due singoli estratti.

Clarity è anche il primo album nel quale la voce solista è prevalentemente quella di Jim Adkins: Blister rappresenta l’ultima canzone cantata da Tom Linton fino al 2010, anno in cui canta Action Needs An Audience nell’album Invented. È sicuramente una delle mie preferite dell’album.

Ho trovato questo cd singolo nella versione europea, che contiene anche le registrazioni dal vivo di Goodbye Sky Harbor e What I Would Say To You Now in una fiera (e l’ho pagato soltanto € 1!).

 

 

Fall Out Boy – Believers Never Die

Ho cercato ovunque album natalizi nella mia collezione ma l’unico che ho trovato è stato il greatest hits dei Fall Out Boy, uscito nel 2009. Oltre ai grandi successi della band di Chicago come Saturday, Sugar We’re Going Down e Thnks Fr Th Mmrs, contiene Yule Shoot Your Eye Out, pubblicata per la prima volta nel 2003 nella compilation di Natale A Santa Cause: It’s a Punk Rock Christmas.

Non è la classica canzone di Natale: nonostante la musica acustica e l’atmosfera, Pete Wentz, autore del testo e bassista dei FOB, spera di non vedere una sua ex e le augura di non passare le feste in serenità.

La versione nella mia collezione è l’edizione limitata che contiene anche il dvd con i video dei singoli, con la possibilità di ascoltare il commento della band.

 

 

Paramore – Brand New Eyes

Brand New Eyes è il disco che ha dato la spinta definitiva per il successo mondiale dei Paramore. L’album, uscito nel 2009, segue Riot! che conteneva canzoni come Misery Business, diventato presto un classico delle scalette dei concerti della band. A mio parare questo è l’album che definisce maggiormente il sound dei Paramore e mette in luce definitivamente le abilità vocali di Hayley Williams.

Ho dovuto ascoltare più volte il successivo self titled perché riuscissi ad apprezzarlo, mentre per Brand New Eyes è stato amore a primo ascolto: merito soprattutto dei singoli estratti come Ignorance e Brick By Boring Brick, dei quali ricordo molto bene i video visti su MTV. Le mie preferite sono però Looking Up, Where The Lines Overlap e All I Wanted.

La versione nella mia collezione è quella europea originale in cd che contiene la bonus track Decode; spero di aggiungere presto anche la versione in vinile e il box set in edizione limitata che contiene, oltre al cd e ad altri memorabilia, un 7″ in vinile giallo con due canzoni acustiche e un dvd.

 

 

Sum 41 – Does This Look Infected?

I Sum 41 hanno chiuso il loro tour europeo sabato scorso con tre date in Italia e ho avuto la fortuna di partecipare alla data conclusiva. Nella tournée americana hanno festeggiato i 15 anni di Does This Look Infected? e il post di questa settimana parla proprio di questo album.

Contiene canzoni diventati classici come The Hell Song, Over My Head (Better Off Dead) e Still Waiting; tra le mie preferite cito anche My Direction, All Messed Up e Hooch. L’album si discosta un po’ dalle tematiche classiche del pop punk affrontate nel precedente All Killer, No Filler assumendo toni più cupi, prevalenti nei lavori successivi della band canadese e già visibili nell’artwork.

I live dei Sum 41 sono sempre uno spettacolo e appena ne ho l’occasione li vado a sentire volentieri (questo era il mio terzo concerto loro). L’energia e la capacità di intrattenere il pubblico, unite alle loro abilità musicali, sono le cose che mi piacciono di più. L’album nella mia collezione è la versione standard europea in cd.

 

All Time Low – Nothing Personal

L’appuntamento con il post di questa settimana coincide con un anniversario che ricordo molto volentieri: oggi nel 2015 ero al concerto degli All Time Low! Le band di apertura erano i Neck Deep (dei quali ho parlato qui) e i Real Friends (qui il post dedicato a loro).

Future Hearts sarebbe uscito un mese dopo e proprio quel giorno uscì il secondo singolo estratto, Kids In The Dark. Avevo comprato, insieme al biglietto, la possibilità di partecipare alla signing session e il download dell’album. Proprio alla signing session ho portato la mia copia di Nothing Personal del 2009 per farmela autografare: si tratta della versione enhanced che contiene 5 tracce bonus e un video di Weightless con le immagini del tour.

Nothing Personal è, insieme a Don’t Panic, il mio album preferito degli All Time Low: ci sono un sacco di belle canzoni, da Weightless (mi ricordo di aver visto moltissime volte il video in tv nel quale erano presenti anche Pete Wentz dei Fall Out Boy e Mark Hoppus dei blink-182) a Damned If I Do Ya (Damned If I Don’t), da Break Your Little Heart a Stella fino a Therapy. Belle anche le versioni acustiche di Dear Maria, Count Me In e Coffee Shop Soundtrack.

 

 

 

Fall Out Boy – From Under The Cork Tree

From Under The Cork Tree è un altro degli album che fanno parte della lista #9albumsthatchangedmylife. I Fall Out Boy sono una delle mie band preferite, anche se gli album usciti dopo la reunion non mi sono piaciuti molto. Questo disco, uscito nel 2005, li ha resi celebri anche al grande pubblico, grazie a canzoni come Dance, Dance e soprattutto Sugar, We’re Going Down.

Nobody Puts Baby In The Corner è probabilmente la mia canzone preferita.

Nella mia collezione è presente sia la versione standard sia la limited edition Black Clouds And Underdogs: l’edizione speciale contiene cinque canzoni in più, due delle quali sono remix. Anche l’artwork è diverso: nella versione normale il pubblico di un teatro guarda un furgone nella neve, mentre in Black Clouds And Underdogs i membri della band guardano la foto del loro furgone finito contro un albero (è successo davvero, mentre si recavano a girare un video per il loro album precedente). Tra le bonus track, The Music Or The Misery è la mia preferita.

 

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