Sex Pistols – Never Mind The Bollocks Here’s The Sex Pistols

Che dire di quest’album: è uno dei più importanti della storia e servì a dare una direzione alla corrente Punk. Uscì nel 1977 e fu l’unico album in studio dei Sex Pistols.

Pezzi come Anarchy in the U.K. e God Save The Queen sono tra i più famosi della musica punk inglese. La critica feroce alla monarchia e alla società britannica di quel tempo fu come un pugno in faccia alla borghesia, che non capiva – o meglio –  si rifiutava di capire le esigenze e i gusti dei giovani.

Piccolo aneddoto sulla mia copia dell’album: è una ristampa in cd che ho avuto il piacere di far autografare da Glen Matlock, bassista originale della band e co-autore della maggior parte delle canzoni. Aveva già lasciato la band quando l’album venne registrato e pubblicato, ma lo si può apprezzare al basso in Anarchy in the U.K.. Venne a tenere una lezione sulla musica punk nel mio liceo e non persi l’occasione per incontrarlo, parlarci e scattare una foto con lui!

 

 

Descendents – I Don’t Want To Grow Up

I Don’t Want To Grow Up è il secondo album dei Descendents, uscito nel 1985. Insieme a Milo Goes To College è il mio preferito di questa band. Gli ingredienti ci sono tutti: riff veloci e graffianti uniti a testi nei quali ci si può facilmente identificare.

In Love This Way è decisamente la mia canzone preferita dell’album, ha un riff di basso bellissimo e un bel testo. Da non sottovalutare anche GCF, Silly Girl e Christmas Vacation.

La versione presente nella mia collezione è una ristampa del 1987 su CD.

 

Green Day – Demolicious

Demolicious è una raccolta dei Green Day uscita in occasione del Record Store Day 2014: contiene demo provenienti dagli album ¡Uno!, ¡Dos! e ¡Tré!, oltre  all’inedito State Of Shock e la versione acustica di Stay The Night.

Questi demo hanno un suono più grezzo rispetto alle canzoni finite nei rispettivi album, mi piacciono molto Missing You e Stray Heart perché si riesce ad apprezzare di più il lavoro di Mike Dirnt al basso.

La mia versione è quella in CD uscita in Europa.

 

blink-182 – They Came To Conquer…Uranus

Chi, se non i maestri del toilet humor, poteva scegliere questo titolo per un EP?!?

I blink-182 pubblicano They Came To Conquer…Uranus nel 1996, l’anno successivo all’uscita di Cheshire Cat. Contiene tre canzoni per un totale di quasi otto minuti: Wrecked Him sul lato a e Waggy e Zulu sul lato b. Waggy verrà poi registrata nuovamente e inserita nell’album successivo, Dude Ranch del 1997.

Il sound di questo EP è quello che caratterizza i primi lavori della band californiana, il classico punk della metà degli anni ’90 con riff veloci e melodie catchy. La formazione è ancora quella originale, con Scott Raynor alla batteria.

Quando si parla di blink-182 mi è difficile dare un giudizio razionale perché è la mia band preferita. Posso però dire che Wrecked Him è davvero una bella canzone ed è un peccato che non sia stata ripresa in altri lavori della band, questa versione di Waggy è una versione più cruda rispetto a quella presente in Dude Ranch, mentre Zulu è la canzone che mi piace di meno.

La versione presente nella mia collezione è una delle ristampe del 2014, in vinile colorato blu.

 

 

The Clash – Combat Rock

Il primo articolo di questo blog è dedicato all’album del 1982 dei Clash, Combat Rock: è l’ultimo con la formazione originale, prima degli allontanamenti di Mick Jones e Topper Headon, e contiene la canzone probabilmente di maggior successo della band inglese, cioè Should I Stay or Should I Go.

La versione in mio possesso è la prima edizione italiana del vinile, comprata pochi anni fa in un negozio di dischi usati. I Clash non sono tra i miei gruppi preferiti, ma non ho potuto resistere alla bellezza di Rock the Casbah, per questo decisi di comprare il disco.